Gerardo Martino
Gerardo Martino UN CORPO POVERO studio sulla maschera neutra.
Personal trainer si occupa prevalentemente di riequilibrio posturale e allenamento olistico, dimagrimento e tonificazione, educazione della voce e realizzazione di programmi metabolici improntati sulla funzionalità e sul rafforzamento della parte centrale del corpo.
E’ Responsabile Nazionale del settore Wellness Posturale dell’Istituto di Posturologia Clinica Sistemica di Napoli e collabora da diversi anni con centri di fitness, centri benessere e associazioni culturali dell’Italia meridionale, nonché con medici, osteopati e chiropratici.
GERARDO si tuffa a capofitto nell’educazione posturale esplorando le nuove frontiere della riprogrammazione posturale e dell’allenamento posturale integrato con una formazione avanzata in posturologia clinica e un master in posturologia clinico sistemica metodo IPS.
Si specializza in power stretching, yogaflex, piloga, discipline che insieme ad altre contribuiscono a trasformare l’universo del fitness (l’essere in forma) in quello ben più variegato del wellness (lo star bene su tutti i fronti).
Come personal trainer si occupa prevalentemente di riequilibrio posturale e allenamento olistico, dimagrimento e tonificazione, educazione della voce e realizzazione di programmi metabolici improntati sulla funzionalità e sul rafforzamento della parte centrale del corpo.
GERARDO E’ Responsabile Nazionale del settore Wellness Posturale dell’Istituto di Posturologia Clinica Sistemica di Napoli e collabora da diversi anni con centri di fitness, centri benessere e associazioni culturali dell’Italia meridionale, nonchè con medici, osteopati e chiropratici.
Il Cibo – La Cucina di Antonella
moglie e braccio destro di Gerardo |
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Considerati i presupposti antropologici di Un corpo povero nonché la dimensione di ritualità in cui inevitabilmente ci si imbatte nell’esplorazione di questo racconto iconografico, ci è sembrato opportuno dedicare uno spazio al cibo come cultura e profilo della nostra storia.Affrontare la propria identità culturale comporta innanzitutto rapportarsi agli altri e alle altre culture, ma nello stesso tempo rivisitare le proprie origini e i propri percorsi esistenziali e culturali.Fra tradizione, creatività e contaminazione Antonella Colucci, chef per vocazione, propone la sua cucina con un sorriso e un pizzico di trasgressione ribadendo il concetto che si tratta solo di una proposta per affrontare la nostra identità culturale attraverso il pretesto del gusto e della ritualità del cibo. |
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La cucina è cultura in quanto elaborazione dei prodotti di un territorio in base alle usanze, agli stili di vita, alla necessità di sopravvivere e comunicare, al clima, alla geografia, a quello di cui si dispone, alla storia di in popolo.Da che mondo è mondo sono i bisogni primordiali che accomunano gli uomini o li dividono. Inoltre il piacere e la creatività sono espressione di un popolo nonché una chiave di lettura per arrivare all’essenza delle cose, per continuare a sperare migliorandoci ed essendo operativi, contribuendo alla civiltà e costruendo giorno per giorno un futuro degno di questo nome. |
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